L’inaugurazione della mostra è prevista per il 20 Gennaio 2024 alla presenza dell’autore.
A illustrare le opere esposte ed il significato dell’intera mostra sarà presente Evelin Milazzo.
Qui una breve discrezione:
Zoloto. Oro. Questa la parola chiave per perderci tra le pieghe di questa collezione di Alexandr. Elegante. Sinuosa. Seducente. Ci trasporta con sontuosa eleganza fra le trame di storie e tessuti di abiti e di donne. Voluttà e sobrietà che si intrecciano ed esaltano a vicenda. Come non pensare agli imperatori-dei dell’Antico Egitto e alle loro donne, eleganti e forti, sobrie e inarrivabili. Alle donne del Popolo Etrusco così intimamente connesse alla nostra storia. Donne emancipate, evolute e indipendenti, parte integrante del tessuto sociale. Donne rese immortali ed eterne al di là della loro natura umana, divina o mitologica… Accomunate dalla scelta di questa matrice incorruttibile volta a rappresentarle. Oro come eleganza, regalità, forza impenetrabile e duttile al contempo. Ci perderemo tra le pieghe delle loro vesti, dei loro sguardi, delle loro cornici ricche di decorazioni tipiche dell’arte russa che, nonostante la loro complessità, non distraggono dal soggetto principale ma lo avvolgono, lo accompagnano, lo esaltano. Magico e divino incontrano la donna e la rendono eterna. Tele in cui Esse si incontrano e confondono coi simboli e Miti del Nord più estremo… eredi e testimoni di una terra e della sua energia che come l’oro non perde la sua luce originaria.
L’oro presente sugli abiti delle figure femminili, tanto care ad Alexandr, è un colore molto importante, in quanto simbolo di regalità, santità e spiritualità.
Una mostra che non lascerà indifferenti gli spettatori.
In prossimità di San Valentino, all’interno del Grand Hotel De La Ville si svolgeranno una serie di eventi, legati al tema dell’amore, che spazieranno dalla sfilata di moda a letture teatrali, e tante altre sorprese sono ancora in via di definizione.
“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,/ le cortesie, l’audaci imprese io canto…” dell’Orlando Furioso ma anche i sonetti Shakesperiani, uno tra tutti il Sonetto 73 che così principia: “In me tu vedi quel periodo dell’anno/quando nessuna o poche foglie gialle ancor resistono/su quei rami che fremon contro il freddo, /nudi archi in rovina ove briosi cantarono gli uccelli:”, questi alcuni spunti per apprezzare la mostra.
La manifestazione ha il patrocinio del Comune di Parma.
(10 gennaio 2024)
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